L’inevitabile propagarsi dell’infezione da SARS CoV-2 impone agli operatori sanitari di adottare comportamenti e precauzioni tesi a ridurre al massimo il rischio di contagio, con particolare riferimento ai pazienti che frequentano i nostri studi ma anche (e forse soprattutto) al personale degli studi, assistenti, collaboratori e titolari.
Il razionale di questa campagna di prevenzione sta nel cercare di rallentare la progressione della malattia per impedire che un eccessivo numero di casi da ospedalizzare crei gravi problemi di sovraffollamento al SSN nella gestione dei malati.
Da molti giorni si parla di protocolli da adottare negli studi. Cerchiamo ora di fare chiarezza, alla luce soprattutto del DPCM licenziato il 1 marzo u.s. dal Governo, circolato in questi giorni sui social, che vi invitiamo a leggere con la dovuta attenzione.