E’ stato messo in atto dall’esercito turco un attacco perpetrato contro civili, appartenenti ad un popolo già duramente provato da una guerra senza fine, attacco che è già costato molte vite umane e devastazioni del territorio. Tale attacco oltre a determinare vittime tra le persone più fragili si è caratterizzato per la distruzione premeditata e selettiva di alcune già precarie strutture sanitarie esistenti ed in particolare i “Punti mobili di prima stabilizzazione del trauma” (il nostro 118) gestito da una ONG italiana “Un ponte per…”, annientando le strutture, le ambulanze e colpendo gli operatori sanitari. Ciò è talmente grave, inaccettabile e inaudito che l’OMCeO di Lecce ritiene che a nessuno sia consentito tacere o limitarsi a scontate prese di posizione utili più a rassicurare le proprie coscienze turbate. Se qualcuno argomenta che di fronte a tanti problemi vicini sia superfluo, vacuo o retorico affrontarne altri remoti, dovrebbe riflettere sul fatto che:
- Ciò rappresenta una gravissima violazione del Diritto umanitario e delle Convenzioni internazionali (come quella di Ginevra) e quindi una sconfitta per tutti, senza distinzione
- L’art 3 del codice deontologico impone al Medico come dovere ineludibile “la tutela della vita, della salute fisica e psichica dell’Uomo e il sollievo della sofferenza nel rispetto della libertà e della dignità della persona umana, senza distinzioni di età, di sesso. di etnia, di religione, di nazionalità, di condizione sociale, di ideologia, in tempo di pace e in tempo di guerra, quali che siano le condizioni istituzionali o sociali nelle quali opera”.
- Gli effetti devastanti sulla sicurezza, sui flussi migratori, sul benessere, sulla qualità e sulla stessa vita potrebbero ripercuotersi anche nel nostro territorio, come gli effetti positivi che la resistenza curda ha determinato, contribuendo ad una maggiore sicurezza nel mondo.
- Vi è da ricordare inoltre che geograficamente (ma in questo momento non solo) le località colpite in Siria sono più vicina a Lecce di quanto non lo sia Strasburgo: è’ evidente che se siamo sotto lo stesso cielo non siamo mai troppo distanti per non sentire il dolore e la sofferenza di altri uomini, donne e bambini.
L’OMCeO di Lecce pertanto invita a sostenere anche economicamente l’azione dell’ONG italiana “Un ponte per…”, impegnata da molti anni su questo terreno e oggi pronta ad una sfida di ricostruzione delle strutture sanitarie di primo soccorso distrutte in quei territori.
Utilizzeremo tutti i mezzi per testimoniare la vicinanza ad un popolo che, nel rischio di un genocidio, lotta per la vita, affermando i diritti di tutti.
Invita le istituzioni a fare tutte le necessarie pressioni affinché possano avere fine tutte le azioni di guerra ed in particolare imporre che i presidi sanitari siano esclusi dagli obiettivi militari; invita con forza ad adoperarsi concretamente perché una fragile tregua si trasformi subito in una pace equa: la vita e il bene essere di ogni uomo, ad ogni latitudine, sono valori fondamentali e inviolabili, significato profondo della professione di servizio del Medico.
Donato DE GIORGI