L’espansione epidemica che viene prevista nel nostro territorio rende necessaria una gestione univoca di alcuni scenari che sono o saranno a breve attuali. Le manifestazioni cliniche del COVID-19 hanno una gradualità e complessità diversa, ma la maggior parte dei pazienti positivi può essere trattata al proprio domicilio. Questo garantirà una integrazione della risposta sanitaria, determinando un carico più sopportabile per il sistema ospedaliero.
INDICAZIONI per valutare l’assistenza domiciliare (*)
- Malattia lieve (senza segni di instabilità per esempio insufficienza respiratoria)
- Assenza di malattie croniche maggiori (BPCO, Malattia cardiovascolare, Neoplasie in trattamento, Diabete, IRC, ecc)
- Età < 70 anni (ricovero fortemente raccomandato per pazienti > 80 anni)
- Fattori ambientali (disponibilità dei familiari a gestire l’assistenza, adesione alle precauzioni e raccomandazioni, presenza di camera da letto e bagno indipendente per il paziente, disponibilità a provvedere al cibo, risorse di prima necessità e disinfezione, assenza di conviventi a rischio di complicanze: ultra 65enni, gravide, bambini piccoli, portatori di patologie croniche maggiori)
- Comunicazione con operatore sanitario
MONITORAGGIO CON INDICATORI (*)
- Temperatura
- Dispnea
- Altri sintomi
- P.A., PO2
- Ogni 3-5 giorni: GB, PCR, Creatinina, Na, K,
- Al 14 giorno: tampone
RACCOMANDAZIONI PER LE PERSONE IN ISOLAMENTO DOMICILIARE E PER I FAMILIARI CHE LE ASSISTONO (*)
- La persona deve stare lontana dagli altri familiari, se possibile in stanza singola ben ventilata, non deve ricevere visite. Chi assiste deve essere in buona salute senza malattie che lo mettano a rischio
- I membri della famiglia devono stare in altre stanze o almeno ad 1 metro di distanza, dormire in un letto diverso
- Chi assiste deve indossare una mascherina chirurgica accuratamente posizionata sul viso quando si trova nella stessa stanza. Se la maschera è bagnata o sporca deve essere subito smaltita e sostituita dopo essersi lavate le mani
- Le mani vanno lavate con acqua e sapone o soluzione idroalcolica dopo ogni contatto con il malato, con il suo ambiente circostante, prima e dopo aver preparato il cibo, prima di mangiare, dopo aver usato il bagno e tutte le volte che appaiono sporche
- Le mani vanno asciugate con carta usa e getta, che viene correttamente smaltita.
- Coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce
- Evitare il contatto con fluidi biologici proteggendosi con guanti monouso (correttamente smaltiti)
- Smaltire guanti, fazzoletti, maschere e altri rifiuti potenzialmente infetti utilizzando contenitori a pedale e doppio sacchetto e successivamente lavandosi le mani. Eliminare nell’indifferenziata (va sospesa la raccolta differenziata per questi rifiuti nel caso di isolamento domiciliare, per evitare l’accumulo di materiali potenzialmente pericolosi).
- La biancheria contaminata va maneggiata con guanti monouso e introdotta nei sacchetti di biancheria sporca
- Non condividere assolutamente spazzolini da denti, utensili, biancheria da letto
- Pulire e disinfettare almeno quotidianamente le superfici della camera del malato con normali disinfettanti domestici o candeggina o alcol 70%, indossando guanti e indumenti protettivi (grembiuli lavabili ad esempio)
RUOLO DEI MMG E PLS
- Chiediamo in questa fase di garantire la massima disponibilità telefonica, ove possibile anche in fasce orarie più estese, considerando l’importanza strategica di questi colleghi nella conoscenza e gestione dei malati sospetti o accertati
- Garantire una informazione il più possibile completa, corretta, integrata con le altre istituzioni, attingendo da siti ufficiali: Regione Puglia (www.regione.puglia.it >coronavirus >cosa fare), sito ASL (Telegram ASL Lecce Formazione), SISP, sito ufficiale OMCeO Lecce (https://lnx.ordinemedicilecce.it ), fornendo tutti i chiarimenti e gli aiuti necessari.
- Garantire un monitoraggio telefonico pro-attivo
- Nei casi che non configurano la certezza o il sospetto di covid: garantire sempre una assistenza puntuale e completa, anche per non gravare le strutture ospedaliere con altre patologie che non siano realmente urgenti o oncologiche.
- Nel ricordare l’art 58 del Codice deontologico, si raccomanda che – particolarmente nell’attuale situazione – il rapporto tra colleghi del territorio e delle strutture ospedaliere sia sempre improntato ai principi di solidarietà e collaborazione: è necessario essere sempre disponibili ad una flessibilità di utilizzo allorquando dovessero realizzarsi gli scenari più infausti, anche affiancando e collaborando in una sintonia emergenziale i colleghi delle strutture ospedaliere.
- Le visite domiciliari richieste potranno essere effettuate solo se e quando i medici potranno essere protetti da DPI, la cui disponibilità riteniamo che rappresenti la PRIORITA’ ASSOLUTA IN QUESTA FASE per MMG, PLS, Medici di C.A. Ospedalieri e 118. In assenza di tali dispositivi si configura una nota, cosciente ed elevata rischiosità di contagio che si traduce non solo con il danno che subisce il Medico, ma anche con l’effetto determinato dal venir meno del ruolo assistenziale dello stesso e quindi con un rilevante ripercussione sulla salute pubblica. E’ evidente quindi che in assenza di tali DPI (anche nell’assetto minimale ma sufficiente) nel caso di paziente certamente positivo che richiede una visita domiciliare le condizioni previste dall’art 593 (omissione di soccorso) vengono meno, configurandosi invece ciò che prefigura l’art 54 del C.P., in quanto il Medico – quidem ipso iure – si vedrebbe “costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona” a non poter intervenire, con la maggiore motivazione di un pericolo grave per se “E” per altri (gli assistiti o altri Colleghi con effetto moltiplicativo, certamente realizzato, almeno per quanto concerne la quarantena con temporanea sospensione dell’assitenza)
(*) dal rapporto ISS COVID-19
Donato DE GIORGI
Presidente OMCeO LECCE